mercoledì 2 aprile 2014

Facciamo un po' di chiarezza



Apprendiamo dalla stampa che il 5stelle di Castelvetro avrebbe guadagnato consensi grazie al caso Inalca. Uno dei punti di scontro della contesa elettorale sarebbe l'approvazione da parte del Consiglio comunale del piano di sviluppo aziendale dell'Inalca, con la possibilità di costruire il rendering nell'area di tutela del torrente Guerro, in deroga alla legge Galasso. Il Movimento poi - nel tentativo di bloccare la variante al PRG – sarebbe riuscito ad introdurre nel Comune i referendum abrogativi (cf. Gazzetta di Modena, 1/04/2014).

Precisiamo pertanto quanto segue.

Il Movimento 5stelle ha avuto il merito di avere fatto conoscere il progetto Inalca grazie a un'assemblea organizzata il 30 novembre 2011 a Castelnuovo Rangone, nel silenzio dell'amministrazione Montanari.
Il 16 dicembre 2011 si è successivamente costituito a Spilamberto il Comitato No Biomasse Inalca; alcuni cittadini si sono associati per la tutela del territorio e dell'ambiente nei comuni di Castelvetro, Castelnuovo e Spilamberto.
Il Comitato ha poi sensibilizzato la cittadinanza attraverso banchetti informativi, raccolta firme e assemblee e ha depositato Osservazioni in Provincia. 

Con più di 6000 firme i cittadini hanno espresso con decisione il proprio NO a un impianto industriale non compatibile con il territorio, grazie anche al fatto che tutto avveniva sotto l'egida di un Comitato e non di un partito politico.

Nel giugno 2012 gli attivisti del Movimento 5stelle si sono ritirati dal Consiglio direttivo e dall'impegno sul campo, con l'eccezione del dott. Monfredini, che ha continuato a svolgere la propria opera di consulenza.
Non senza difficoltà, il Comitato ha tuttavia continuato la propria azione, anche con un serio coinvolgimento economico. Si è rivolto agli avvocati del Codacons per il ricorso al TAR; ha allestito banchetti; ha organizzato assemblee pubbliche (Castelvetro e Castelnuovo) e cene di autofinanziamento; ha partecipato a iniziative comuni (serata dei Comitati a Savignano); ha istituito un concorso a premi per sensibilizzare al rispetto per l’ambiente gli alunni delle Scuole locali; ha offerto consulenza a Comitati nascenti (Felino, Montelupo Fiorentino, ecc.).
Nel frattempo il 5stelle ha prodotto il cosiddetto docufilm "Il caso Inalca", scegliendo di non coinvolgere alcun esponente del Comitato e tanto meno il dott. Stefano Montanari, esperto di nano patologie che ha invece giocato un ruolo decisivo nel far bocciare o ritirare il progetto del cogeneratore.
Per quanto riguarda il Referendum, il Comitato ha fatto più volte richiesta di adozione del Regolamento attuativo. Non è quindi vero - come si legge sul sito del 5stelle di Castelvetro, che tale richiesta venne da loro fatta "in totale solitudine".
Quanto sopra per amore di verità e chiarezza.

Troppo comodo in campagna elettorale ammantarsi di meriti, che sono invece di tutti i cittadini.

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