mercoledì 19 febbraio 2014

Comunicato

In una recente intervista il candidato alle primarie PD di Castelvetro Maleti ha dichiarato che il problema del cogeneratore Inalca sarebbe sorto da una tardiva comunicazione ai cittadini da parte dell’amministrazione; il progetto in sé non s’inseriva in un progetto di “green economy”, era eccessivo per Castelvetro e non era approvabile per la documentazione insufficiente. D’altra parte- ha continuato Maleti- l’azienda si deve sviluppare , considerato anche che la delocalizzazione è sempre dietro alle porte. Il progetto attuale di rendering poi non sarebbe affatto un problema., tanto che il Comitato non avrebbe più ragione di esistere.
Nella stessa intervista ha dichiarato poi di volere promuovere il turismo e fare crescere le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio.
Il caso Inalca è sicuramente un emblema di scarsa comunicazione e mancanza di trasparenza : l’amministrazione Montanari è stata altamente deficitaria da questo punto di vista, non avendo informato i cittadini circa le problematiche legate all’impianto e anzi ritenendolo compatibile.
Il problema Inalca tuttavia è il progetto stesso, che neanche avrebbe dovuto essere presentato in quanto non conforme alle direttive vigenti. Se non fosse stato per l’azione del Comitato, ora avremmo sul territorio un altro impianto fortemente inquinante, con pesanti ricadute sull’ambiente e la salute dei cittadini.
Anche il rendering ,approvato dalla provincia grazie alla deroga al prg voluta dal sindaco Montanari, è un impianto assai problematico in quanto potrebbe provocare l'emissione nelle aree circostanti di odori nauseabondi . La conseguenza sarebbe il peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni limitrofe e la squalifica dell'intero territorio.
Per fare solo un esempio, conosce il candidato Maleti il "bilancio delle arie aspirate" dell'impianto in questione presentato dall'azienda? Lo ritiene compatibile con il benessere degli operai che vi lavorano e la qualità di vita dei cittadini? Come si concilia il suo dichiararsi a favore del turismo e delle nostre eccellenze con il sostenere un impianto che potrebbe penalizzare il territorio, alla stregua della Sapi di parecchi anni fa? Ritiene che in molti vorranno venire a Castelvetro, dove vicino al “borgo antico” sorgerà un impianto per la triturazione e la bollitura, giorno e notte, di tonnellate di rifiuti di origine animale, di provenienza anche transfrontaliera?
Non siamo contro allo sviluppo delle aziende; non serve pertanto minacciare delocalizzazioni delle quali gli unici responsabili sarebbero i titolari dell’azienda. Siamo invece favorevoli allo sviluppo di imprese che non solo rispettino le norme italiane ed europee, ma che abbiamo caratteristiche tali da corrispondere alla vocazione agricola e turistica del nostro territorio e siano per nulla o poco inquinanti.
Il Comitato avrà esaurito il proprio compito solo quando sarà scongiurata la realizzazione di megaimpianti che nulla hanno a che fare con la nostra terra e per questo saprà discernere i progetti seri e fondati di qualificazione del nostro territorio dalle dichiarazioni d’intenti meramente elettorali.

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