venerdì 6 marzo 2015

Serre Riscaldate di Settecani.
Ecco cosa abbiamo scritto:


Al Responsabile Area Ambiente e Sviluppo Sostenibile dell’ Amministrazione Provinciale di Modena
Ing. Giovanni ROMPIANESI
Via Jacopo Barozzi, 340 Modena (MO)

Al Responsabile ARPA, Distretto Area Sud- Maranello-Pavullo
                                                           Dott.ssa Elena ORI 
                                                           Via Vittorio Veneto, 7 41053 Maranello


               Al Responsabile del Servizio Igiene Territorio  AUSL di Modena  – Distretto di Vignola
                                                            Dott.ssa Brunella FIORI 
                                                            Via Libertà, 799 Vignola (MO)  

e, pc : - Al Sindaco di Spilamberto

P.zza Caduti Libertà, 3 41057 Spilamberto (MO)

- Al Presidente della Provincia di Modena

Viale Martiri della Libertà, 34 41121 Modena (MO)




Spilamberto, li 2/03/2015

Oggetto: Serre di tipo intensivo Società Agrivision S.r.l., via Settecani-Cavidole SPILAMBERTO (MO)

Con la presente intendiamo segnalare alla Vs. attenzione le carenze e le irregolarità che, a nostro avviso, hanno caratterizzato l’iter autorizzativo del progetto in oggetto, soggetto a P.A.S. presso il Comune di Spilamberto.

  1. I FATTI

Nel gennaio del 2014, la Società Agrivision Srl ha ottenuto dal Comune di Spilamberto, in regime di P.A.S., un permesso per la costruzione di 4 serre riscaldate di tipo intensivo, con la previsione di installazione di un cogeneratore diesel da 400 kWe funzionante in regime di trigenerazione al fine di riscaldare/refrigerare le serre suddette e produrre energia elettrica da immettere in rete.

In data 18/06/2014 la medesima società comunicava al comune di Spilamberto la decisione di modificare la potenza del gruppo di cogenerazione (dalla potenza di 400 kWe, alla potenza di 200 kWe e 220 kWt per ciascuno dei quattro motori, ovvero 800 kWe e 880 kWt nel complesso) e il loro tipo di alimentazione (da Gasolio e Syngas ottenuto da gassificazione di cippato di pioppo vergine).

Nella presentazione di detta variante (di cui si allega copia), la Società Agrivision sosteneva la non necessità di alcun tipo di autorizzazione in quanto tale modifica sarebbe stata da intendersi “di tipo non sostanziale” poiché si sarebbe trattato di “variazione a livello impiantistico e per la quale non sussiste la necessità di autorizzazione o nulla osta da parte di alcun Ente o Autorità.”

Non ci risulta che, da parte del Comune di Spilamberto siano state avanzate osservazioni in merito alla predetta comunicazione di variante.

L’ impianto è attualmente in fase di costruzione.



Dalle verifiche da noi effettuate abbiamo rilevato alcuni elementi che ci paiono distonici rispetto alla normativa esistente e che intendiamo evidenziare, di seguito, agli Enti in indirizzo.



  1. CUMULO DELLE POTENZE

Lo “spacchettamento” dei generatori e delle relative potenze, appare oggettivamente come un espediente finalizzato a configurare un posizionamento sotto la soglia di 250kWt e, quindi, di non ricadere nella previsione del SALDO ZERO di cui alla DAL 51/2011 e alle successive norme di attuazione della DGR 362/2012 di cui diremo diffusamente nel successivo punto 3).

A questo proposito giova richiamare quanto previsto dalla stessa DGR 362/2011, all’art. 1, che recita testualmente: “ai fini del computo delle potenze per l’applicazione dei criteri specificati nel presente documento, più impianti localizzati nello stesso stabilimento sono considerati come un unico impianto.”

Né ci sembra possa essere presa in considerazione un’eventuale interpretazione volta a dimostrare che le 4 serre alimentate dai 4 generatori sarebbero da considerarsi 4 stabilimenti produttivi diversi. Infatti una simile interpretazione contraddirebbe nell’ordine:

  • la realtà territoriale e proprietaria (unica area, unica finalità produttiva, unica proprietà);
  • il progetto presentato, che prevede le 4 serre intensive affiancate e unite in un unico progetto con parti comuni.
  • l’accezione comune del termine “STABILIMENTO” inteso come “edificio o complesso di edifici conformato e attrezzato per la fabbricazione e la lavorazione di determinati prodotti” (dal Dizionario Treccani).





  1. SALDO ZERO DELLE EMISSIONI

Sulla base della Delibera dell’Assemblea Legislativa Regionale n. 51/2011, della successiva DGR n.362/2012 e della relativa cartografia allegata, il territorio del Comune di Spilamberto risulta inserito in zona “arancio”. L’area interessata al progetto in oggetto si trova, inoltre, strettamente a ridosso del territorio del Comune di Castelnuovo Rangone, inserito nella zona “rossa” e di quello di Castelvetro (zona “arancio”).

Sulla base della suddetta DAL n.51, la localizzazione di impianti a biomasse di potenza superiore a 250 kWt in tali aree può avvenire “a condizione che sia assicurato un saldo almeno zero delle emissioni inquinanti per il PM10 e il NO2. A tal fine, il proponente allega all’istanza autorizzativa, a pena di improcedibilità della stessa, un documento che attesta il saldo emissivo dell’impianto…”.



I criteri da adottare ai fini del suddetto calcolo, per gli impianti a biomasse di potenza termica nominale superiori a 250 kWt, in attuazione della DAL n.51/2011, sono specificati dalla DGR n.362/ 2012 che, all’art.3, recita: “per la localizzazione degli impianti nelle aree di superamento e nelle aree a rischio di superamento occorre quindi dimostrare che le emissioni in atmosfera generate dal nuovo impianto siano compensate dallo spegnimento o dalla riduzione di sorgenti emissive preesistenti, localizzate in via prioritaria nella medesima area comunale o in alternativa nelle aree contigue ricadenti in altri Comuni, in modo tale che il bilancio complessivo sia inferiore o uguale a zero. Ai fini di tale verifica il progetto dell’impianto, redatto da un tecnico abilitato, deve essere corredato da un apposito computo emissivo, che tenga conto delle emissioni in atmosfera di PM10 ed NO2 generate dall’impianto e dalle relative attività di approvvigionamento delle biomasse, come meglio dettagliato nel successivo paragrafo 3.2.”

Detto paragrafo, del quale ci pare superfluo riportare il testo, dispone, in modo particolareggiato le modalità e i criteri da utilizzare per il computo emissivo e quelli per il raggiungimento del saldo zero.



Orbene, nel progetto presentato dalla società Agrivision S.r.l., non appaiono rispettate né la forma né la sostanza delle disposizioni regionali sopra richiamate. In particolare:
- non vi è traccia del “progetto redatto da un tecnico abilitato” e del relativo computo emissivo;

- non è riportata alcuna delle misure di compensazione indicate al paragrafo 3.2.;





Non ci pare, d’altronde, che si possa accettare l’impostazione della Società Agrivision, secondo la quale i 4 motori di potenza pari a 220 kWt ciascuno, sostituirebbero, in un molto approssimativo computo ai fini del “saldo zero”, il cogeneratore diesel da 400 kWe previsto nel progetto originario presentato nel dicembre 2013 e mai installato. Ci sembra che questa impostazione contraddica palesemente lo spirito e la lettera del citato art.3 del DGR 362/2012.







  1. DIFFUSIONI DI FUMI, POLVERI, RUMORI ED ALTRI FATTORI INQUINANTI



La genericità delle previsioni su queste materie, desumibili dalla relazione al progetto, non ci consente di entrare nel merito delle stesse. Riterremmo necessari interventi volti a stabilire, con certezza, gli strumenti e le modalità per la prevenzione ed il controllo di ogni tipo di emissione, sulla base delle migliori pratiche in essere.



  1. CONCLUSIONI



In considerazione di quanto sopra esposto, invitiamo gli Enti in indirizzo a svolgere gli accertamenti di loro competenza al fine di assicurare il rispetto delle normative in vigore.



Distinti Saluti







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