Ecco cosa abbiamo scritto:
Al
Responsabile Area Ambiente e Sviluppo Sostenibile dell’
Amministrazione Provinciale di Modena
Ing.
Giovanni ROMPIANESI
Via
Jacopo Barozzi, 340 Modena (MO)
Al
Responsabile ARPA, Distretto Area Sud- Maranello-Pavullo
Dott.ssa
Elena ORI Via Vittorio Veneto, 7 41053 Maranello
Al Responsabile del Servizio Igiene Territorio AUSL di Modena – Distretto di Vignola
Via Libertà, 799 Vignola (MO)
e,
pc : - Al Sindaco di Spilamberto
P.zza Caduti Libertà, 3 41057 Spilamberto (MO)
-
Al Presidente della Provincia di Modena
Viale Martiri della Libertà, 34 41121 Modena (MO)
Spilamberto,
li 2/03/2015
Oggetto:
Serre di tipo intensivo Società Agrivision S.r.l., via
Settecani-Cavidole SPILAMBERTO (MO)
Con
la presente intendiamo segnalare alla Vs. attenzione le carenze e le
irregolarità che, a nostro avviso, hanno caratterizzato l’iter
autorizzativo del progetto in oggetto, soggetto a P.A.S. presso il
Comune di Spilamberto.
-
I FATTI
Nel
gennaio del 2014, la Società Agrivision Srl ha ottenuto dal Comune
di Spilamberto, in regime di P.A.S., un permesso per la costruzione
di 4 serre riscaldate di tipo intensivo, con la previsione di
installazione di un cogeneratore diesel da 400
kWe
funzionante
in regime di trigenerazione al fine di riscaldare/refrigerare le
serre suddette e produrre energia elettrica da immettere in rete.
In
data 18/06/2014 la medesima società comunicava al comune di
Spilamberto la decisione di modificare la potenza del gruppo di
cogenerazione (dalla potenza di 400
kWe,
alla potenza di 200 kWe e 220 kWt per ciascuno dei quattro motori,
ovvero 800 kWe e 880 kWt nel complesso) e il loro tipo di
alimentazione (da Gasolio e Syngas ottenuto da gassificazione di
cippato di pioppo vergine).
Nella
presentazione di detta variante (di cui si allega copia), la Società
Agrivision sosteneva la non necessità di alcun tipo di
autorizzazione in quanto tale modifica sarebbe stata da intendersi
“di tipo non sostanziale” poiché si sarebbe trattato di
“variazione a livello impiantistico e per la quale non sussiste la
necessità di autorizzazione o nulla osta da parte di alcun Ente o
Autorità.”
Non
ci risulta che, da parte del Comune di Spilamberto siano state
avanzate osservazioni in merito alla predetta comunicazione di
variante.
L’
impianto è attualmente in fase di costruzione.
Dalle
verifiche da noi effettuate abbiamo rilevato alcuni elementi che ci
paiono distonici rispetto alla normativa esistente e che intendiamo
evidenziare, di seguito, agli Enti in indirizzo.
-
CUMULO DELLE POTENZE
Lo
“spacchettamento” dei generatori e delle relative potenze, appare
oggettivamente come un espediente finalizzato a configurare un
posizionamento sotto la soglia di 250kWt e, quindi, di non ricadere
nella previsione del SALDO ZERO di cui alla DAL 51/2011 e alle
successive norme di attuazione della DGR 362/2012 di cui diremo
diffusamente nel successivo punto 3).
A
questo proposito giova richiamare quanto previsto dalla stessa DGR
362/2011, all’art. 1, che recita testualmente: “ai fini del
computo delle potenze per l’applicazione dei criteri specificati
nel presente documento, più impianti localizzati nello stesso
stabilimento sono considerati come un unico impianto.”
Né
ci sembra possa essere presa in considerazione un’eventuale
interpretazione volta a dimostrare che le 4 serre alimentate dai 4
generatori sarebbero da considerarsi 4 stabilimenti produttivi
diversi. Infatti una simile interpretazione contraddirebbe
nell’ordine:
-
la realtà territoriale e proprietaria (unica area, unica finalità produttiva, unica proprietà);
-
il progetto presentato, che prevede le 4 serre intensive affiancate e unite in un unico progetto con parti comuni.
-
l’accezione comune del termine “STABILIMENTO” inteso come “edificio o complesso di edifici conformato e attrezzato per la fabbricazione e la lavorazione di determinati prodotti” (dal Dizionario Treccani).
-
SALDO ZERO DELLE EMISSIONI
Sulla
base della Delibera dell’Assemblea Legislativa Regionale n.
51/2011, della successiva DGR n.362/2012 e della relativa cartografia
allegata, il territorio del Comune di Spilamberto risulta inserito in
zona “arancio”. L’area interessata al progetto in oggetto si
trova, inoltre, strettamente a ridosso del territorio del Comune di
Castelnuovo Rangone, inserito nella zona “rossa” e di quello di
Castelvetro (zona “arancio”).
Sulla
base della suddetta DAL n.51, la localizzazione di impianti a
biomasse di potenza superiore a 250 kWt in tali aree può avvenire
“a condizione che sia assicurato un saldo almeno zero delle
emissioni inquinanti per il PM10 e il NO2. A tal fine, il proponente
allega all’istanza autorizzativa, a
pena di improcedibilità della stessa,
un documento che attesta il saldo emissivo dell’impianto…”.
I
criteri da adottare ai fini del suddetto calcolo, per gli impianti a
biomasse di potenza termica nominale superiori a 250 kWt, in
attuazione della DAL n.51/2011, sono specificati dalla DGR n.362/
2012 che, all’art.3, recita: “per la localizzazione degli
impianti nelle aree di superamento e nelle aree a rischio di
superamento occorre quindi dimostrare che le emissioni in atmosfera
generate dal nuovo impianto siano compensate dallo spegnimento o
dalla riduzione di sorgenti emissive preesistenti, localizzate in via
prioritaria nella medesima area comunale o in alternativa nelle aree
contigue ricadenti in altri Comuni, in modo tale che il bilancio
complessivo sia inferiore o uguale a zero. Ai fini di tale verifica
il progetto dell’impianto, redatto da un tecnico abilitato, deve
essere corredato da un apposito computo emissivo, che tenga conto
delle emissioni in atmosfera di PM10 ed NO2 generate dall’impianto
e dalle relative attività di approvvigionamento delle biomasse, come
meglio dettagliato nel successivo paragrafo 3.2.”
Detto
paragrafo, del quale ci pare superfluo riportare il testo, dispone,
in modo particolareggiato le modalità e i criteri da utilizzare per
il computo emissivo e quelli per il raggiungimento del saldo zero.
Orbene,
nel progetto presentato dalla società Agrivision S.r.l., non
appaiono rispettate né la forma né la sostanza delle disposizioni
regionali sopra richiamate. In particolare:
- non vi è traccia del “progetto redatto da un tecnico abilitato” e del relativo computo emissivo;
- non vi è traccia del “progetto redatto da un tecnico abilitato” e del relativo computo emissivo;
-
non è riportata alcuna delle misure di compensazione indicate al
paragrafo 3.2.;
Non
ci pare, d’altronde, che si possa accettare l’impostazione della
Società Agrivision, secondo la quale i
4 motori di potenza pari a 220 kWt ciascuno, sostituirebbero, in un
molto approssimativo computo ai fini del “saldo zero”, il
cogeneratore diesel da 400
kWe previsto
nel progetto originario presentato nel dicembre 2013 e mai
installato. Ci
sembra che questa impostazione contraddica palesemente lo spirito e
la lettera del citato art.3 del DGR 362/2012.
-
DIFFUSIONI DI FUMI, POLVERI, RUMORI ED ALTRI FATTORI INQUINANTI
La
genericità delle previsioni su queste materie, desumibili dalla
relazione al progetto, non ci consente di entrare nel merito delle
stesse. Riterremmo necessari interventi volti a stabilire, con
certezza, gli strumenti e le modalità per la prevenzione ed il
controllo di ogni tipo di emissione, sulla base delle migliori
pratiche in essere.
-
CONCLUSIONI
In
considerazione di quanto sopra esposto, invitiamo gli Enti in
indirizzo a svolgere gli accertamenti di loro competenza al fine di
assicurare il rispetto delle normative in vigore.
Distinti
Saluti
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