Giovedì
29 gennaio, presso
il Comune di Vignola,
si è tenuto l’ incontro fra i rappresentanti del Comitato NO
IMPIANTO A BIOMASSE INALCA e i Sindaci
e
gli Assessori
all’ambiente dei Comuni di Vignola,
Castelvetro,
Spilamberto
e Castelnuovo
Rangone.
L’incontro
era stato richiesto dal Comitato per uno scambio di informazioni
sullo stato di avanzamento dei processi autorizzativi relativi alla
realizzazione del Progetto
INALCA
consistente nella costruzione, presso la sua sede al confine fra i 3
comuni di Castelvetro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto, di un
impianto di cogenerazione di energia elettrica e termica.
Dall'analisi della documentazione presentata emerge che detto
impianto utilizzerebbe 30.000 tonnellate l’anno di cascami e
carcasse di animali, ovvero residui di lavorazione e animali interi
morti non destinabili, in base alle norme italiane ed europee, né al
consumo umano, né alla produzione di mangimi.
Tale
impianto sarebbe composto da:
-
un “rendering” cioè una struttura in cui triturare e bollire, con aggiunta di acidi, tali cascami e carcasse per estrarre un olio/grasso combustibile;
-
due grossi motori funzionanti con l’olio/grasso di cui sopra per produrre energia (progetto per ora stoppato dalla Provincia).
Tale
impianto, sulla base delle analisi dei dati forniti dall’azienda
stessa, effettuate anche da esperti, avrebbe un
impatto
che il Comitato NO IMPIANTO INALCA ha ritenuto e ritiene ampiamente
negativo
per la salute dei cittadini di una vasta area interessata alle
sue emissioni
e per il territorio nel suo complesso.
Avevamo
inoltre richiesto di conoscere gli orientamenti dei comuni in merito
al possibile insediamento di impianti di produzione di energie
rinnovabili.
I
Comitato NO IMPIANTO INALCA ha espresso apprezzamento per la
disponibilità
al dialogo
di tutte le Amministrazioni Comunali coinvolte. E’ stata la prima
volta che le massime rappresentanze dei quattro enti hanno accolto la
richiesta
di confronto
e l’incontro si è svolto all’insegna della franchezza e, ci
pare, della reciproca volontà
di ascolto.
In
merito all’impianto
INALCA,
in particolare da parte del Sindaco di Castelvetro si sono ribadite
posizioni note, ovvero: SI’
all’eventuale decisione aziendale di dare il via al rendering, in
quanto il processo autorizzativo in capo alla Provincia, pur
con 51 prescrizioni,
si è da tempo concluso, NO
(per quanto in potere del Comune) all’impianto di combustione
dei grassi animali per
produrre energia.
In
attesa degli esiti del nostro ricorso
al TAR
e di altre
istanze,
abbiamo ribadito, come COMITATO, la necessità, che venga verificato
con l’ausilio di tutti gli enti interessati e dotati delle
strumentazioni tecniche adeguate (Provincia, ASL e ARPA) il tema
delle emissioni
maleodoranti
e potenzialmente nocive del rendering, in quanto riteniamo
errato
e fuorviante il calcolo “tranquillizzante” presentato
dall’azienda.
A
fronte di esempi, citati dagli amministratori, di impianti di
“rendering” già presenti sul territorio che solo in alcune
circostanze emettono cattivi
odori,
in quanto costretti a ridurre le emissioni dalle prescrizioni degli
enti locali, abbiamo fatto rilevare che:
-
non ci pare che il progetto INALCA risponda a queste caratteristiche di salvaguardia;
-
non capiamo perché ci si debba accontentare di ridurre le emissioni nocive quando ci potrebbero essere le soluzioni tecnologiche per eliminarle, le quali, però, hanno costi superiori per le aziende e quindi riducono i profitti. Ciò che serve per eliminare il rischio va prescritto!
-
non condividiamo quindi un’impostazione che rischia di vedere gli eletti dai cittadini ridurre il loro ruolo, su questi temi, ad una registrazione burocratica di quanto previsto dalle soglie di nocività di legge anziché giocarlo a tutto campo in difesa, prima di tutto, dei cittadini stessi. Con questa logica si accetta che, a fronte di profitti del tutto privati, almeno un po’ di emissioni maleodoranti e nocive i cittadini se li debbano un po’ respirare o mangiare con i prodotti agricoli un po’ contaminati.
Gli
amministratori comunali, dal canto loro, hanno ribadito il loro
impegno a gestire
con equilibrio
le esigenze economiche e quelle di salvaguardia della salute dei
cittadini e dei territori.
Prendiamo
atto di questo impegno di carattere generale e auspichiamo, che i
dati e le
argomentazioni
portate dal COMITATO NO IMPIANTO facciano
riflettere
chi governa i nostri territori, non solo sul prosieguo della vicenda
INALCA, ma sui temi della tutela dell’ambiente e di chi ci abita,
anche questi, fattori
di sviluppo
dei nostri territori.
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