giovedì 25 settembre 2014

Nell'Assemblea dei Cittadini di Ca' di Sola tenutasi lunedì 22/09 il sindaco Fabio Franceschini ha anticipato che nel corso del Consiglio Comunale di Castelvetro di mercoledì 24/09 sarebbe stata discussa ed eventualmente approvata una proposta del gruppo di maggioranza "Castelvetro Futuro Comune" avente ad oggetto una "Variante normativa alle norme tecniche di attuazione del PRG relativamente agli impianti a biomasse". Ieri sera, dopo una bella presentazione di motivazione di Federica Franchini e numerosi interventi delle opposizioni, alla votazione sono stati tutti favorevoli (compresi i 3 rappresentanti del M5S) esclusi Cristiana Nocetti (PDL-FI) e Giorgio Montanari (Castelvetro prima di tutto) che si sono astenuti, quindi la proposta è stata approvata. Nel corso dello stesso Consiglio Comunale è poi stato approvato anche il cosiddetto "Programma di qualificazione e sviluppo aziendale della ditta Inalca" che prevede la sostituzione tramite potenziamento di uno dei due motori cogenerativi esistenti alimentati a metano passando da 2700 kWe a 4401 kWe.


Questa mattina, in un'ottica di collaborazione abbiamo protocollato presso il Comune di Castelvetro il documento che segue:





















                                                                                                          Al Sindaco di Castelvetro


                                                                                                               Fabio Franceschini












Oggetto: Variante normativa alle Norme Tecniche di attuazione del PRG relativamente agli “impianti a biomasse”









Di seguito al gradito incontro di ieri sera in occasione dell'Assemblea dei Cittadini di Ca' di Sola – Settecani nel corso della quale si è parlato a grandi linee di una proposta di variante normativa alle Norme Tecniche di attuazione del PRG relativamente agli “impianti a biomasse” che il gruppo Castelvetro Futuro Comune presenterà al Consiglio Comunale previsto per il 24/09/2014, in un'ottica di collaborazione presentiamo alcune proposte che i cittadini appartenenti al Comitato No Biomasse Inalca hanno focalizzato.





Tenuto conto delle colture speciali e dei prodotti DOC, IGP, quali il “Parmigiano Reggiano”, il “Lambrusco Grasparossa”, la “Ciliegia Tipica di Vignola”, “l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena”, tipici del nostro comune, ci sembra logico per salvaguardarli, introdurre nel Comune di Castelvetro delle regole più restrittive alla costruzione di centrali a biomasse rispetto a quelle già esistenti ed approvate a carattere nazionale, come ad esempio:





  • Le centrali a biomasse di potenza elettrica maggiore ad 1 MWe e basate sul funzionamento di un motore endotermico, anche per garantire l'abbattimento degli odori derivanti dai processi che precedono il funzionamento degli stessi motori, nei casi di loro manutenzione o guasto, dovranno essere dotati di post-combustore sulle emissioni che in questo modo potranno soddisfare agli stessi limiti del Termovalorizzatore di MO, in assenza di Diossine, Furani, Idrocarburi Policiclici Aromatici.
  • Se necessario, nel caso in cui i diagrammi di ricaduta degli inquinanti invadano significativamente aree di produzione di prodotti sopracitati, detti impianti dovranno essere dotati anche di una torre di desolforazione con efficienza di abbattimento non inferiore al 90% .
  • Dette centrali non potranno essere autorizzate nel caso in cui i diagrammi di ricaduta degli inquinanti invadano significativamente “aree verdi protette” come alvei di fiumi/torrenti. (Vedi sentenza del TAR Campania SA Sez I del 6 giugno 2014 n.1061)
  • I locali adibiti alle lavorazioni di preparazione dei combustibili derivati da biomasse e idonei al funzionamento di motori endotermici, essendo queste fortemente odorigene, dovranno essere mantenuti in depressione provvedendo a ricambiare le arie negli stessi ambienti almeno 6 volte ogni ora provvedendo poi ad abbattere gli odori così aspirati con un idoneo sistema di post-combustione (Vedi Quaderni di Tecniche di protezione Ambientale di Daniele Bertoni, Paolo Mazzali ed Antonio Vignali n28 per lavorazioni analoghe)
  • Tenuto conto della particolare orografia del territorio e della scarsa ventilazione alla quale è soggetto, la distanza minima di questi impianti dai Centri Abitati o Località dovrà essere di almeno 1.000 mt.
  • Per evitare di rendere vano il beneficio che si potrà ricavare in termini ambientali di riduzione in emissioni di CO2, dette centrali dovranno operare esclusivamente in regime di “filiera corta” quindi le biomasse non potranno pervenire da una distanza superiore ai 50 km dalla stessa centrale.








                                                                                                                 Il Presidente


                                                                                                                Paolo Zanotti



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