giovedì 30 agosto 2012

Lettera ai soci


Cari soci e amici,

ben trovati dopo il riposo delle ferie!
Dov’eravamo rimasti prima della parentesi estiva?
Ah sì, il progetto Inalca 1 relativo al cogeneratore era naufragato, non è chiaro se propriamente bocciato dalla Provincia o ritirato dall’azienda stessa. La sua realizzazione avrebbe reso il Castelvetrese, il Castelnovese e parte dello Spilambertese aree insalubri e disastrate. Era un progetto scandaloso. Il flagrante contrasto con le normative europee e nazionali in materia di sanità e d’ambiente (fortuna che ve ne sono di sempre più attente e stringenti!) ne avrebbe dovuto quanto meno sconsigliare la stessa presentazione, ancor più l’avallo incauto da parte di pubblici uffici e funzionari. Comunque escludeva in sede di diritto la possibilità di un benestare provinciale. È stato però necessario evidenziarlo, sottolinearlo e molto ha contribuito il Comitato nel sollecitare il «no» della Provincia con la sua campagna d’informazione della cittadinanza, le sue manifestazioni pubbliche, la presentazione di osservazioni e contestazioni tecniche ben documentate.
Avremmo tirato un grosso respiro di sollievo, avremmo addirittura brindato dopo il verdetto del 22 maggio, non fosse che il 26 giugno è stato invece approvato in tutta fretta, senza lasciare spazio né tempo per nuove argomentate obiezioni, un progetto Inalca 2 stralciato dal primo, che prevede la bollitura di scarti animali per ricavarne oli, grassi e farine.
Tale nuovo progetto, oltre a:

ü comportare un afflusso costante di nuova «materia prima» quindi un considerevole aumento del traffico pesante;
ü implicare un accresciuto utilizzo di risorse idriche già scarse in zona;
ü promettere emissioni di odori nauseabondi;
ü inasprire l’inquinamento e a determinare un peggioramento generale della qualità della vita;
ü provocare un danno rilevante all’immagine di un territorio noto per coltivazioni e produzioni alimentari di pregio nonché una svalutazione di terreni e immobili civili e industriali,

continua – anche se in maniera meno evidente – a minacciare la salute dei cittadini. Infatti, nell’impianto di «rendering» dell’Inalca sarebbero ammessi e trattati scarti della cosiddetta categoria 1, ossia anche resti di animali infetti (rischio «mucca pazza») e infette rimarrebbero altresì le farine ottenute.
Il comune di Castelvetro si è affrettato ad autorizzare l’insediamento del nuovo impianto, nonostante l’abbandono della sala consiliare da parte delle opposizioni al momento del voto e qualche mugugno anche nella maggioranza.
E a noi, dopo aver tanto cercato per mesi di ragionare e far ragionare, non è rimasta altra possibilità che quella di adire le vie legali. Tramite il Codacons, abbiamo incaricato l’avvocato Alessandra Magnani di Bologna di ricorrere al TAR regionale, per poi proseguire la procedura di contrasto anche in fori di livello superiore, qualora quello regionale non dovesse bastare.
Questa seconda fase d’opposizione ha ovviamente dei costi in risolutezza e in denaro assai più elevati della prima. Sollecitiamo pertanto tutte le buone volontà a non lasciarci soli in prima linea, a frequentare le riunioni del Comitato, a partecipare all’azione, a non farci mancare il contributo del loro impegno e delle loro competenze, ad aiutarci nei nostri sforzi di autofinanziamento.
Come già recitava un nostro volantino: AIUTATECI AD AIUTARVI !!!

Con viva cordialità, augurandoci di potervi tutti presto incontrare di persona e avere quanto prima prove concrete della vostra solidarietà,


            Il presidente Manfredi Lanza con il Consiglio direttivo  



P.s. – Vi ricordiamo la campagna di autofinanziamento «Bevi alla tua salute!»: una bottiglia di lambrusco per sostenere le spese del Comitato.


 Per informazioni e prenotazioni: info@noinceneritoreinalca.it
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