mercoledì 18 gennaio 2012

Dalla Lombardia - www.fombio.com


L’impianto dove si producono farine e si smaltiscono residui animali finisce nel mirino di Arpa e Provincia
Puzze moleste, la Diusa sotto accusa
Concessi 30 giorni di tempo all’azienda per risolvere i problemi
Fombio - La ditta Diusa di Fombio entra nel mirino di Arpa e Provincia di Lodi per il problema delle puzze moleste registrate ad agosto e settembre: la società ha a sua disposizione trenta giorni di tempo per provvedere a sistemare le difformità registrate nell’impianto durante le ispezioni e per comunicare le misure assunte. Il gruppo Diusa è attivo a Fombio dal 1974 nella produzione di farine animali prima e nello smaltimento delle carcasse animali poi. La Diusa Rendering è intestataria dal 2007 di un’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione Lombardia proprio per «l’eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno». Nel tempo la convivenza con gli abitanti di Fombio è stata altalenante e anche in passato l’Arpa era stata coinvolta più volte per il problema degli odori molesti che ciclicamente si presentano in paese. Così è stato anche in estate, tanto che l’Arpa di Lodi è uscita per un’ispezione all’impianto «a seguito di ricevimento di numerose segnalazioni di molestie olfattive da parte dei residenti nella zona circostante l’impianto». Dalla relazione tecnica dell’Arpa «sono state evidenziate difformità e criticità rispetto alle prescrizioni» di natura tecnica a cui l’impianto deve attenersi. Tra gli altri rilievi tecnici sono stati segnalati anche il fermo di un motore per l’aspirazione dell’impianto e le precarie condizioni del biofiltro che si presentava «per la maggior parte della superficie ricoperta di vegetazione spontanea annuale e perennante...».

Proprio in seguito al rapporto dell’Arpa, la Provincia ha emesso alla fine di novembre un provvedimento di diffida alla società ordinando una serie di ulteriori prescrizioni da assolvere entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione. Tra le altre disposizioni tecniche sull’impianto, la Provincia di Lodi ha chiesto poi alla società Diusa Rendering di «chiudere le fessure dei tamponamenti e delle coperture dei capannoni che ospitano i macchinari» possibile motivo della fuoriuscita degli odori e di comunicare tempestivamente a Provincia, Comune e Arpa «eventuali inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull’ambiente, compresi i fermi impianto dei motori» e di spiegare quale intervento di manutenzione sia in atto, e con quali tempistiche, per il riavvio del motore sotto fermo, e ancora di avviare una manutenzione adeguata per il mantenimento del biofiltro in condizioni di efficienza e una verifica della capacità dell’aspiratore di servizio del termo distruttore, eventualmente provvedendo alla sua manutenzione o sostituzione qualora fosse inferiore alle prescrizioni.

Il provvedimento potrà essere impugnato dall’azienda davanti il Tar nel termine di trenta giorni. Se la ditta non facesse ricorso al Tar e non ottemperasse agli obblighi del decreto potrebbero scattare ulteriori sanzioni tra cui la sospensione dell’Autorizzazione all’attività.
Autore: Andrea BagattaFonte: Il Cittadino10 Dicembre 2011

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